Mettiamoci in gioco: giochiamo!

Giocare? Cantare? Ballare? Ridere? Dipingere? Sognare? Fantasticare? Passeggiare?

Macché, non c’è tempo, si è troppo stanchi. Neanche nei pochi, pochissimi attimi liberi!

C’è il cellulare, l’iPad, il pc, i videogiochi, Netflix, Istagram, Tic Toc ( ecc., ecc.), che non richiedono sforzi e distraggono i piccoli… e i grandi.

Perché ammettiamolo, ci lamentiamo che i nostri figli sono sempre attaccati a dispositivi e schermi… Ma noi?

È possibile che abbiamo perso la capacità di vivere anche qualche attimo di leggerezza senza dispositivi?

Parliamo del gioco per esempio. Nella società in cui viviamo i nostri piccoli vivono nel regno protetto del gioco per un periodo sempre più breve, con conseguenze non indifferenti sullo sviluppo armonico della loro personalità.

Noi però, nelle nostre famiglie, possiamo restituire ai bambini il diritto di essere e comportarsi da bambini, e anche noi possiamo scegliere di riprenderci il nostro diritto al gioco e alla leggerezza anche da adulti.

Se giochiamo con i nostri figli, possiamo far sperimentare loro la gioia del gioco, riscoprendola noi stessi.

I saggi di tutti i tempi ci invitano a ritrovare il bambino che è in noi per ritrovare gioia, armonia e pace.

Giocare, ridere, stare in contatto con la natura, esprimere le nostre emozioni attraverso la creatività, infatti, sono attività che nutrono il nostro bambino “fuori” (nostro figlio/a) ma anche quello “dentro”, il nostro bambino interiore. Ci aiutano a diventare grandi e, magicamente, quando siamo grandi, ci aiutano a ridiventare bambini!

Ci siamo persi per strada tutto ciò che ci permette di ricontattare il nostro bambino interiore, così spesso ignorato e maltrattato, così bisognoso di attenzione e ascolto. Lo nutriamo con le nuove tecnologie, arrabbiandoci quando il nostro bambino “fuori” fa lo stesso.

Come si fa?

Con una scelta consapevole:

1.      Cominciamo con il decidere di dedicare a noi stessi momenti, anche piccoli, ma con costanza, per ricaricarci con ciò che sappiamo regalarci un po’ di leggerezza. Mettiamo in agenda qualche attività che ci piace fare, che ci dà energia e gioia. Quando ci sentiamo più leggeri e positivi entriamo meglio in connessione con i nostri figli, permettendo loro di dare il meglio di sé.

2.      Impegniamoci a dedicare ai nostri bambini un po’ più del nostro tempo per giocare con loro. Abbandoniamo i cellulari, stacchiamo la nostra mente consapevolmente dai pensieri ansiogeni, e lasciamoci trasportare …

troviamo il coraggio di lasciar cadere le corazze, di abbandonare le rigide maschere dei ruoli, solo per un pochino… e riscopriremo il piacere di una sana regressione, la gioia della risata “di pancia”, scoppiata magari per una sciocchezza, il senso di libertà che suscita l’abbandonarsi alla fantasia, la nostra creatività forse dimenticata.

Per un bambino non c’è nulla di più meraviglioso, desiderabile e nutriente, che giocare con i propri genitori, quando in loro percepisce autenticità, attenzione profonda, e gioia, perché per lui vuol dire “essere visto”, riconosciuto, amato, e il beneficio che ne trarrà sarà inestimabile.

Per un genitore non c’è opportunità migliore per entrare in connessione con i propri figli: incontrarli là dove sono loro.

Giocare ci permette di ritrovare la gioia, la leggerezza, l’armonia e la pace, di cui tutti, bambini e adulti, abbiamo bisogno, anche, nonostante, e soprattutto in tempi difficili.

Comincia subito, dunque, oggi stesso, mettiti in gioco!

Buon lavoro cari genitori!

Vi auguro dal ❤ ogni bene.

Simona

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